All rights reserved Alessandra Visconti

Ciao Alessandra,
ci racconti un po’ chi sei e quali sono i risultati che hai raggiunto nel tuo sport?

Ciao! Mi chiamo Alessandra Visconti e sono una giocatrice di basket.

Sono nata in una famiglia di cestisti e non ho potuto far altro che seguire l’esempio dei miei genitori. Ho iniziato a giocare a Torino, la mia città e a 16 anni avevo già vinto uno scudettino e partecipato a diversi campionati europei giovanili, sia con la mia categoria, che con quella più grande della mia.

Così decisi di lasciare Torino per trasferirmi a Milano, dove ero sicura che avrei trovato gli stimoli che, in Piemonte, stavo perdendo. Da lì è iniziata la mia carriera in giro per l’Italia tra squadre di serie A1 e A2.

Ho giocato in quasi tutte le regioni del nord Italia, fino ad arrivare in Umbria ed in Sardegna.

Le soddisfazioni più grandi però, sono arrivate col tempo… nonostante io abbia giocato sempre in squadre ambiziose e di alta classifica, ho dovuto aspettare il 2017, per vincere la mia prima Coppa Italia di serie A2.

Ma le soddisfazioni più grandi me le sono tolte con un’altra versione della pallacanestro, il 3×3.

Sostanzialmente è la versione estiva della pallacanestro classica, una sorta di beachvolley per i giocatori di Basket.

Nel 2014, con la nazionale universitaria ho partecipato al mondiale in Brasile e con le mie 3 compagne abbiamo vinto una medaglia di bronzo che, all’inizio della competizione sembrava davvero irraggiungibile.

Da lì è scoppiato il mio amore per il 3×3 che praticavo in estate, in alternanza alla stagione invernale del basket classico.

Negli anni a seguire ho vinto due scudetti 3×3, ho partecipato ad una qualificazione, un europeo ed un altro mondiale, questa volta in Cina.

La soddisfazione più grande è stata, nell’estate del 2016 raggiungere il primo posto del ranking mondiale 3×3.

Una ricercatrice americana, Angela Duckworth, attraverso anni di ricerche è arrivata alla conclusione che il successo in qualsiasi ambito della vita, anche quello sportivo, è dato da una componente che lei definisce grinta, ovvero sapere dove si vuole arrivare e non mollare. Si tratta quindi di una componente mentale.

La nostra chiacchierata di oggi ha l’obiettivo di entrare dentro alla mente di un campione per capire quali sono a tuo avviso i fattori che ne determinano il successo.

Iniziamo con qualche parola chiave.

#TALENTO

Per me il talento è la capacità di fare cose senza rendersene conto, cose che nessuno ti ha insegnato e alle quali, a mente fredda, nemmeno tu sapresti dare una spiegazione.

#PASSIONE

La mia passione per la pallacanestro è maturata nel tempo.

Ricordo che quando ero piccola non volevo iniziare a giocare a basket perché dovendo seguire i miei tra allenamenti e partite ero già esausta della palla a spicchi.

Volevo fare tutt’altro, infatti ho iniziato sperimentando molti altri sport… nuoto, ginnastica artistica e atletica leggera, ma alla fine ho capito che il mio posto era in palestra con una palla ed un canestro sopra alla testa.

#SACRIFICIO

Il sacrificio rappresenta ciò a cui si è disposti a rinunciare o ciò che si è disposti a fare in più degli altri, per arrivare ad un obiettivo.

Nella mia carriera ho fatto tanti sacrifici, ma più che “sacrifici” li chiamerei “impegni” che mi sono presa.

Sono una persona che odia lasciare le cose a metà, porto a termine ciò che inizio, anche se questo, a volte, comporta vivere in situazioni che non fanno stare bene e dalle quali vorresti scappare a gambe levate.

Detto questo, sono anche convinta che le persone che siamo sono il risultato delle nostre esperienze, e quindi, belle o brutte che siano, ci fanno crescere e ci fanno diventare persone, se non migliori, sicuramente più complete.

#FALLIMENTO

I fallimenti sono stati tanti! Parlo di risultati non raggiunti, di partite perse e di lacrime versate per il rimpianto di ciò che poteva essere… ma da ogni fallimento, da ogni sconfitta si può imparare qualcosa, magari si faranno 10 volte gli stessi errori e per 10 volte il fallimento sarà lo stesso, ma prima o poi si capisce cosa e dove si sbaglia.

E quanto è bello superare un ostacolo su cui ci si è schiantati più e più volte?

#SUCCESSO

Il successo è quella volta in cui superi l’ostacolo che ti ha buttato giù innumerevoli volte.

Il successo è rialzarsi quando tutti ti davano per spacciata. Il successo è dimostrare a se stessi di potercela fare indipendentemente da tutto e tutti.

Il successo non è solo vincere delle partite o delle medaglie, a volte può semplicemente essere portare a termine quella gara, o quella partita, che essa sia in campo o da qualsiasi altra parte.

alessandra visconti nella mente dei campioni

In un range da 1 a 10 quanto conta la “testa” nel tuo sport?

La testa conta 11. Non solamente nello sport, che sia il mio o qualsiasi altro sport. La testa vale 11 nella vita.

Si da ancora troppa poca importanza all’aspetto mentale, sia nello sport, che in tutte le altre situazioni.

Non intendo saper controllare le emozioni o essere concentrati come un robot, siamo delle persone è siamo belle proprio perché ci emozioniamo, io intendo conoscere come il nostro corpo reagisce in determinate situazioni e sapere che sono reazioni normalissime, ciò che cambia è il significato che diamo a quei cambiamenti.

Quali sono secondo te le tre caratteristiche mentali fondamentali per un atleta?

Racchiudo tutto in una: DEDIZIONE.

Per dedizione intendo tutto… impegno, passione, costanza, ambizione, follia, grinta, testardaggine, disponibilità e soprattutto, tanta voglia di far fatica!

Hai mai allenato la tua “testa” per ottenere un miglioramento della performance o superare momenti difficili?

Si, anche se in certe situazioni è stato veramente difficile… più che per migliorare la mia performance la usavo per superare momenti difficili, e di conseguenza migliorava la performance.

Quali benefici hai ottenuto?

Ho usato spesso tecniche di rilassamento per recuperare più velocemente dalla stanchezza fisica o per “alleggerire” l’ansia che mi provocavano determinate partite.

Altre volte ho utilizzato queste tecniche (con anche quelle di visualizzazione e di respirazione), per trasformare stanchezza e negatività, in energia positiva da utilizzare in campo, e devo dire che l’energia era veramente tantissima!

Quale messaggio vorresti dare ai giovani che si vogliono avvicinare al tuo sport o che già lo praticano e hanno il sogno di arrivare in alto?

L’unico consiglio che mi sento di dare è di credere veramente in quello che si vuole ottenere e mettercela tutta per raggiungere ciò che si sogna.

Questo comporterà della fatica e dei sacrifici, ma per arrivare in alto è indispensabile mettersi in gioco e correre il rischio di poter perdere…

Perché se non si gioca non si potrà nemmeno vincere.

La sconfitta ed il fallimento non sono dei nemici da cui proteggersi, sono esperienze che ci permetteranno di arrivare in alto e, se ci pensate, nessun atleta olimpico ha mai vinto una medaglia senza perdere nemmeno una gara!

Quindi buttatevi e non abbiate paura di inseguire i vostri sogni!

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Intervista a cura della Dott.ssa Veronica Chantal Bertarini


Se anche tu come Alessandra vuoi utilizzare la mente come acceleratore delle tue potenzialità e conoscere i benefici del mental coaching, contattami e sarò felice di fornirti tutte le informazioni sul ruolo di mental coach e sui percorsi di allenamento mentale.