Ciao Ivano,
ci racconti chi sei e che sport pratichi?

Ciao mi chiamo Ivano ho 50 anni, nella vita lavorativa ho un azienda che si occupa di arredamento d’interni e come sport pratico rally automobilistico.

Per raggiungere importanti traguardi oltre ad allenamento e tecnica, sono fondamentali altre caratteristiche.

Vediamone alcune.

#TALENTO

Il talento per me è avere capacità innate sopra la media che ti permettono di arrivare in meno tempo rispetto ad altri al livello di competitività più alto.

Parlo di capacità fisiche ma ancor più di capacità mentali. Il talento è quindi un grande aiuto ma se non è accompagnato da passione e massima dedizione al proprio sport da solo non porta molto avanti.

Personalmente mi ritengo meno talentuoso di tanti ma esageratamente dedito e appassionato al mio sport.

Non arrivi dove arrivano i “talenti appassionati” che hanno una marcia in più, ma se ce la metti tutta ti avvicini molto a loro.

#PASSIONE

La passione per questa disciplina è nata nel 1983, prima come giovanissimo spettatore seguendo moltissime gare in tutto il nord Italia, oltre 20 all’anno e poi nel 2003 da pilota.

Una passione forte che non ha mai subito cali, nemmeno quando mi sono infortunato seriamente durante una gara, una passione che è diventata un filo conduttore della mia esistenza, accentuata ultimamente oltre che dal fatto di aver raggiunto dei risultati impensabili per me quando ho iniziato, anche di avere da 4 anni in abitacolo con me mia moglie, come navigatrice.

#SACRIFICIO

Il sacrificio in senso personale, fisico e mentale non credo dovrebbe esistere in uno sportivo davvero appassionato del proprio sport.

Se io mi alleno e lotto per migliorare non deve essere un sacrifico ma divertimento ed entusiasmo, se comincio a pensare che quello che faccio è un sacrificio, quindi mi pesa, forse è ora di smettere o fare altro.

Può esistere il sacrifico in senso economico o affettivo, il primo molto comune tra noi amatori, il secondo invece più a carico dei professionisti che vivono gran parte dell’anno lontano dai propri affetti famigliari

#FALLIMENTO

Il fallimento per me è mancare l’obbiettivo prefissato, la delusione post gara quando non va come doveva andare, per alcuni giorni nel post gara le sensazioni interiori sono negative.

Credo che su questo si possa lavorare a livello mentale per reagire in modo migliore e più rapido.

#SUCCESSO

Il successo è l’esatto contrario, sono arrivato dove volevo, cresce l’autostima, la carica emotiva dei giorni successivi la gara, la consapevolezza di essere arrivati fino li e di avere le capacità di poter fare ancora di più, tutti fattori che ti fanno vivere meglio e con più sicurezza anche la quotidianità e il lavoro.

Una sola vittoria ti ripaga di 10 fallimenti, quindi ne vale la pena.

Ivano Pasquini

Ivano Pasquini e Barbara Melesi – Rally del Sebino 2015, quinti assoluti e terzi di categoria.

Pensi che la “testa” nel tuo sport sia importante?

Nel mio sport la testa è la componente fondamentale, ma credo lo sia in tutti.

Nei rally a livello amatoriale , essendo percorsi relativamente brevi il fisico conta il 30% e la testa conta il 70%.

Salendo di livello, nei campionati professionistici le gare sono molto più lunghe e faticose quindi la percentuale diventa 40/60.

Quali sono, secondo te, le caratteristiche mentali indispensabili nel tuo sport?

Nel rally a livello mentale contano 2 fattori essenziali per la sicurezza: concentrazione e serenità mentale, e’ uno sport pericoloso inutile negarlo, quindi questi 2 fattori prima di mettersi in macchina devono essere al top, non siamo soli in macchina ma abbiamo anche la responsabilità di chi ci è accanto, se manca un elemento di questi meglio saltare una gara.

A livello prestazionale il fattore più importante è la conoscenza del proprio livello di capacità tecnica.

Rispetto ad altri sport qui basta accelerare per andare più forte, non contano fiato e muscoli, ci vuole un attimo, un colpo di gas,facile no?… ma se non si conoscono i propri limiti e la tecnica di guida non è proporzionata al gas che abbiamo dato nella migliore delle ipotesi sbagliamo la curva, perdiamo la traiettoria e lasciamo li qualche secondo, nella peggiore invece vi lascio immaginare.

Ovviamente non bisogna tralasciare la forma fisica, aiuta il cervello a rimanere più lucido quando subentra lo sforzo fisico.

Personalmente mi alleno molto con il kart, è molto più fisico di una vettura da gara perché le sollecitazioni arrivano tutte al corpo e non sono smorzate da sospensioni e ammortizzatori, migliora tantissimo i riflessi perché è più reattivo essendo piccolo e leggero.

Hai mai allenato la tua mente? Se si, quali benefici hai ottenuto?

Ho sfruttato la consulenza di un mental coach soprattutto per migliorare l’approccio al pre-gara.

Mi è stato molto di aiuto per conoscere tecniche mentali delle quali ne avevo solo sentito parlare ma che poi ho potuto approfondire e imparato ad utilizzare.

Essendo abbastanza emotivo l’ansia pre-gara è un fattore che mi mette a disagio(sopportare questo è forse l’unico mio sacrificio) quindi mi è utile praticare nei giorni prima dell’evento delle specifiche tecniche di rilassamento e visualizzazione per arrivare sereno alla competizione.

Concentrarsi poi sulla prestazione tecnica e tralasciando il continuo pensare al risultato allevia molto lo stress.

Il risultato è una conseguenza della prestazione, non è pensando continuamente alla propria aspirata posizione in classifica che mi aiuta ad arrivarci, ma pensare a come affrontare le varie curve di una prova speciale e visualizzarle come se le stessi facendo, più volte, questo è molto di aiuto.

Noi rallysti assomigliamo molto agli sciatori che visualizzano una discesa libera o uno slalom prima di partire, l’approccio è simile.

Il percorso con un mental coach non è facile, richiede molto impegno, ma se si impara a domare e migliorare i propri punti deboli mentali i vantaggi in termini prestazionali saranno evidenti.

Cosa consiglieresti a coloro che vogliono incominciare a praticare il tuo sport?

Potrà sembrare strano ma non è uno sport che consiglierei a tanti, io ci sono cascato preso da una passione irrefrenabile, ma esistono sicuramente sport meno costosi e meno pericolosi del rally che possono regalare tante soddisfazioni.

Forse il rally vince su quasi tutti per l’adrenalina che ti scarica addosso, quello si.

Se dovessi dare dei consigli a chi vuole cominciare il mio sport il primo è non partire da solo, farsi consigliare da chi ha esperienza sia a livello di guida , sia a livello di scelte tecniche vettura, team e gare da affrontare.

Utilissimo è partire con un navigatore esperto che può tenerti tranquillo e darti le giuste dritte prima e durante la gara. Poi tanto tanto allenamento con il kart, aiuta tantissimo in tutti i sensi.

Intervista a cura della Dott.ssa Veronica Chantal Bertarini


Se anche tu come Ivano vuoi utilizzare la mente come acceleratore delle tue potenzialità e conoscere i benefici del mental coaching, contattami e sarò felice di fornirti tutte le informazioni sul ruolo di mental coach e sui percorsi di allenamento mentale.